Per i primi secondi ho visto solo Valerio Mastandrea, più esilarante e malinconico del solito (irresistibile) e solo dopo mi sono dedicata alle parole e alla musica di Sinigallia, ben scandita e sempre in salita, che mi ha portata a riconoscere la totalità e la qualità del lavoro.
Finalmente un cantautore italiano. Con una canzone pulita e ispirata. Con una cover del disco così essenziale eppure così complessa, scattata da Ilaria Magliocchietti Lombi.
E bella pure la regia di Daniele Babbo e la fotografia di Simone Mogliè, che di videoclip se ne vedono tanti, ma questo resta impresso.
E bella pure la regia di Daniele Babbo e la fotografia di Simone Mogliè, che di videoclip se ne vedono tanti, ma questo resta impresso.
“Ciao Cuore” due parole semplici semplici, riconosciute anche fuori dai confini, danno il titolo sia all’album (in uscita il 14 settembre) che alla canzone; una canzone per l’estate che arriva a fine estate e che ci allungherà il sentimento estivo almeno fino a Sanremo, se non oltre. D’altronde le strategie contro intuitive sono spesso quelle vincenti e noi duri, che non lo capiamo.
Con il suo nuovo lancio Riccardo Sinigallia, ci regala una storia dai filtri nostalgici (quindi molto attuali), con almeno tre quattro sotto testi da leggere e riavvolgere fino a raggiungere l’effetto desiderato.
Amore o non amore, un pezzo con cui lasciarsi andare.
Amore o non amore, un pezzo con cui lasciarsi andare.
Beccatevelo
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