Mindy Alper è una brillante scultrice 56enne, esponente dell'Outsider art, tormentata da un grave disordine mentale ma con un'acutissima consapevolezza di se, della sua arte e della sua complessità, lei è la protagonista assoluta del cortometraggio che ha vinto l'Oscar 2018 "Heaven is a Traffic Jam on the 405".
(Il
genere artistico noto come Outsider art, comprende l’arte creata da
visionari, malati di mente, o da artisti autodidatti che lavorano
isolati. E' molto celebrato).
Il
film diretto da Frank Stiefel porta alla luce storie inquietanti dall’infanzia dell’artista,
raccontate da lei e dalla madre Barbara, che su sollecitazione del padre a 16 le chiede di andare via di casa. «Non capivo, perché
ha chiesto a me di andarmene e non a lui?» ha commentato Mindy Alper.
L’artista ricorda con affetto invece la sua maestra d’arte, Dorothy Cannon, la prima persona
che l’aiutò ad avere stima di se stessa.
La terapia elettroconvulsivante (elettroshock) a cui è stata
sottoposta nel 1994 a causa delle sue tendenze suicide ha inoltre
aggravato i suoi problemi di linguaggio, portandola a passare un periodo
di mutismo che è durato ben 10 anni. Il film documenta le difficoltà
che Mindy ha dovuto superare per riconquistare la capacità di parlare.
La pellicola culmina con
la personale dell’artista alla Rosamund Felsen Gallery a Los Angeles, nel 2013. Felsen, che lavora anche con Joan Jonas e
con il patrimonio del celebre artista Outsider Morton Barlett, rivela che Mindy
Alper è molto pignola riguardo la carta di giornale da usare per le sue
sculture di carta pesta. «Non le piace quella del La Times, preferisce il Wall Street Journal e il New
York Times», spiega la Felsen.
Il pezzo centrale di questa personale è una
scultura in grande scala del suo dottore, «la persona che è sempre
stata dalla mia parte», dichiara la Alper.
La galleria, che opera dal 1978, ha chiuso i suoi spazi fisici nel 2016 e ora è
attiva solamente online.
Il Trailer:
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