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L'amica geniale e il Nome della Rosa diventano serie tv. Come sopportare l'attesa


Sono stati presentati i Palinsesti Rai dell’Autunno 2018. Ci sono conferme, travasi e novità. Io, (che a scrivere del risaputo mi annoio), vi parlerò delle novità, ma non di tutte, solo di alcune, le più interessanti (ovvio), che rientrano nella categoria delle serie tv e rispondono ai titoli di due kolossal della letteratura italiana: L’Amica Geniale e Il nome della Rosa. 

Entrambe le produzioni andranno in onda in chiaro sul primo canale.

L’Amica Geniale
Otto puntate di 50minuti ispirate alla quadrilogia di Elena Ferrante (edita in Italia da e/o edizioni).
L'autrice firma anche soggetto e sceneggiatura della serie, insieme a Francesco Piccolo, Laura Paolucci e al regista Saverio Costanzo. Le riprese sono in corso tra Napoli e Caserta con oltre 150 attori e 5000 comparse. Si tratta di una co produzione Hbo-Rai Fiction, Timvision, Wildside  Fandango. Come annunciato dai media statunitensi, la serie uscirà anche in America in lingua originale con i sottotitoli in inglese.


Il Nome della Rosa
Inizialmente la serie prevedeva 10 episodi, che poi sono stati ridotti a 8 e chissà a quale numero si chiuderà. All’adattamento televisivo ha lavorato anche lo scrittore Umberto Eco (poco tempo prima della sua scomparsa). Il cast internazionale vede protagonisti: John Turturro, che interpreterà il monaco francescano William di Baskerville e Rupert Everett nel ruolo dell’antagonista Bernardo Gui, inquisitore dell’ordine dei domenicani. La serie è diretta da Giacomo Battiato e prodotta da Carlo Degli Esposti e Matteo Levi per Rai Fiction. Le riprese si stanno svolgendo tra Cinecittà, Umbria e Abruzzo.


Non so voi, ma io sono elettrizzata e spaventata allo stesso tempo. Elettrizzata perché si tratta dell’adattamento cinematografico di due romanzi che amo, abitati da personaggi affascinanti e complessi, scritti da autori sensazionali, venerati in tutto il mondo. Spaventata all’idea che una trasposizione destinata alla tv generalista possa sgranare la potenza delle trame e disperdere la il senso profondo della scrittura (come spesso accade).

Detto questo credo anche che dondolarsi nel dubbio serva a poco, se non a rovinarsi l'estate ;), mentre, ri-leggere i libri, e parlarne (anche davanti un mojito) potrebbe essere un’idea più felice per sopportare l’attesa e prepararsi a tutte le eventuali criticità.

Pronti?Via.


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