Cinque gennaio 1984. Sono da poco passate le 21. Giuseppe Fava, per tutti Pippo, giornalista scrittore, esce dalla redazione de “I Siciliani”, il giornale che dirige, e sale sulla sua Renault 5. Deve andare a prendere la nipote Francesca. Arrivato a Catania non fa in tempo ad aprire lo sportello della macchina che viene freddato con cinque colpi di pistola alla nuca. Cinque spari di origine mafiosa che uccidono l’uomo ma che non saranno capaci di fermare i suoi ideali e il suo esempio. Frutto di una
coproduzione Rai Fiction – IIF, prodotto da Fulvio e Paola Lucisano e scritto da Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli e lo stesso Daniele Vicari, "Prima che la notte" è tratto dall’omonima opera letteraria di Claudio Fava e Michele Gambino (Baldini & Castoldi).
coproduzione Rai Fiction – IIF, prodotto da Fulvio e Paola Lucisano e scritto da Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli e lo stesso Daniele Vicari, "Prima che la notte" è tratto dall’omonima opera letteraria di Claudio Fava e Michele Gambino (Baldini & Castoldi).
In onda su RAI1 in prima visione nella prima serata di mercoledì 23 maggio in occasione della Giornata della Legalità.
LA STORIA
Pippo Fava, ormai ultra cinquantenne, dopo aver conseguito importanti successi nel cinema, in tv, alla radio e in teatro, nel 1980 decide di tornare a Catania per fondare un giornale. Intorno a questa impresa crea una vera e propria scuola di giornalismo improntata sulla più assoluta libertà d’opinione. Questa impostazione lo porta molto presto allo scontro con l’imprenditoria locale e la mafia a essa collegata che lo obbligano a chiudere il giornale. Per affermare la necessità di autonomia ed equidistanza nello svolgimento della professione, con l’aiuto del figlio Claudio e dei suoi ragazzi Pippo prosegue il suo cammino realizzando un mensile di grande successo. Le denunce sulla stratificazione della mafia nella sua città guidata allora da Nitto Santapaola non passano inosservate. E sarà proprio lui il mandante dell’uccisione di Fava. Morto lui, i suoi giovani allievi continueranno però a lavorare nella ricerca della verità mettendosi a servizio della libertà di stampa.
Commenti
Posta un commento