E’ uscito oggi, (4 settembre 2015) sull’Internazionale a firma della giornalista Sivan Kotler
un articolo d’approfondimento che racconta dei bambini ebrei nati
nell’ospedale di Santa Maria di Leuca, alla fine della seconda guerra
mondiale; figli di giovani madri sopravvissute ad Auschwitz, accampate
in quelle che un tempo furono ville lussuose, e che dopo la guerra,
divennero invece campi profughi per famiglie scampate ai bombardamenti: i
Kibbutzim
Un racconto fondamentale per la nostra
storia, per questi nostri giorni, per i prossimi, per ognuno di noi, che
parla della potenza curativa dei legami umani e della forza della
accoglienza fatta di pochi mezzi, ma di una speranza potente e
salvifica.
Questa storia di vita vera è raccontata nel documentario Rinascere in Puglia di Yael Katzir
che per la sua completezza e importanza abbiamo ritenuto giusto
riproporre sulle pagine di Microclima per amplificarne la
fruizione: https://vimeo.com/119858386
“In quegli anni i rapporti tra i
salentini e gli abitanti ebrei dei campi” scrive Silvian Kotler – “
erano molti e di vario tipo. Una giovane donna decise di regalare il suo
vestito di matrimonio a una ragazza ebrea e gli uomini ebrei aiutavano i
pugliesi nei lavori pesanti, nascevano amicizie tra i giovani, un
abitante di Tricase scambiò la sua fisarmonica con un pezzo di pane
bianco arrivato ai profughi con gli aiuti internazionali, mentre gli
ebrei vendevano le coperte americane ai salentini, che ci cucivano i
cappotti per l’inverno”.
Maria Angela Nestola
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