A conclusione della proiezione di Caro Diario, in
programma questa mattina al Bif&st, introdotto semplicemente dal
suo nome e da un applauso tuonante, è entrato in scena con incedere
cauto e controllato, lui: Nanni Moretti, che invece di perdersi
nei classici saluti di circostanza e/o gonfiarsi da cotanto clamore, ha
raggiunto (mentre intorno si spegnevano le luci) un leggio già pronto
sul
palcoscenico del Petruzzelli, dal quale (per 40 minuti) ha eseguito
senza pause, la lettura del suo personale diario, scritto, per esigenza
“spirituale”, durante le riprese del film appena proiettato in sala,
affinché le paure e le incertezze di quel periodo (il 1993) ha spiegato,
non lo portassero a desistere. “Volevo mostrarvi cosa c’è dietro ad un
film” – ha detto poi alzando lo sguardo dai fogli – “non c’era quasi
niente di previsto. Certe cose si sono verificate per caso e io non ero
sicuro di nulla”.
Poi
una lunga conversazione guidata dal critico cinematografico Jean Gili,
che ha ripercorso tutta la filmografia del regista, da Io sono un autarchico fino al penultimo Habemus Papa,
analizzando anche tutti i ruoli e i mestieri nei quali Moretti durante
il suo percorso si è sperimentato, da produttore a distributore, da
esercente cinematografico a direttore di festival, “tutte cose fatte per
pura passione e mai per dovere” – ha sottolineato N.M. – cambiare
posizione mi sembrava il modo migliore per completare il mio lavoro di
regista, oltre che un modo per ricaricarmi; per molti credo sia così,
poi certo, c’è anche chi ha un rapporto più leggero col proprio lavoro, e
beato lui”.
Il 16 Aprile uscirà nelle sale il suo
nuovo lavoro cinematografico “Mia madre”, una storia sulla difficoltà di
accettare la malattia e il lutto, con Margherita Buy nei panni della
protagonista, cineasta di successo in crisi creativa, con John Turturro e
Nanni Moretti che interpreta il fratello della protagonista. Prodotto
da Italia (Fandango, Rai e Sacher) Francia (Le Pacte) e Germania (Film
Boutique), il film probabilmente concorrerà al Festival Di Cannes.
Maria Angela Nestola
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