Sono a sud, molto a sud.
Sono tre artisti italiani dalle sensibilità estreme, in missione per
conto del Paesaggio di confine, in ricerca e studio per tre opere
pubbliche, nella più somma propaggine della penisola italica.
Al Capo.
Tre produzioni artistiche che prendono origine da una scrupolosa e
sublime indagine estetica e sensoriale sul territorio estremo,
realizzate da Luca Coclite, Andreco e Alessandro Carboni; dal 20 maggio
all’8 giugno in residenza nelle zone intorno a Leuca per un’osservazione
attenta della vita, della cultura e della socialità, proprie del Finis
Terrae.
Si tratta del progetto di arte pubblica curato dall’associazione
Ramdom di Paolo Mele e Luca Coclite con Fondazione per il Sud e il piano
di intervento Gap. La fascinosa sede di coordinamento è costituita
dall’ex Casello di Gagliano del Capo, dal quale prendono il via (da
diverso tempo ormai) azioni artistiche e culturali di respiro
Internazionale, e dove dal 3 al 6 giugno nell’ambito di Laboratori dal
basso (Regione Puglia) si svolgeranno i seminari tematici di
riqualificazione e creazione di uno spazio multifunzionale. Info: ramdom. net.
Il primo intervento, di Luca Coclite con “Imaginary Holidays” è una
scritta monumentale e spettacolarmente “incongruente” davanti alla
storica Colonia Scarciglia, una scossa visiva a strapiombo sul mare che
si instaura velocemente nell’immaginario collettivo per via del contesto
in cui è intuitivamente collocata; per qualche istante poi, una massa
fumosa cancella idealmente questo simbolo del boom economico, fallimento
“contemporaneo” delle utopie sociali, facendo emergere il difetto di
una presenza antropizzata e ingombrante costruita e locata in un
paesaggio vergine. https://sites.google.com/site/lucacoclite/
Il secondo lavoro di Andreco con “Parata per il Paesaggio” è una
performance collettiva per Santa Maria di Leuca, una collaborazione
allargata agli abitanti che rimanda ad una tribù immaginaria, decisa a
sfilare in difesa dell’ambiente e in nome della geologia locale, che
attraversa realmente in parata due lembi di Terra. Una vera e propria
riflessione sul territorio, sui significati di confine naturale e
confine politico sottolineata da ritmi cadenzati e trascinanti percossi
da una banda, insieme con inconsueti sbadieratori agitanti figure di
scogliere e macigni, tutti incappucciati e vestiti di nero per le vie
della cittadina, da punta a punta, per unire, simbolicamente, i due
mari. www.andreco.org
Il terzo intervento di Alessandro Carboni con “Remapping extreme
lands according to my personal geography” è un’esplorazione
interdisciplinare che l’artista compie spostandosi in canoa e in barca
per avvicinarsi fisicamente e sensorialmente alla unicità dei percorsi
di confine. Uno studio portato avanti con l’ausilio di molteplici
supporti e approfondito anche su scala umana, attraverso l’ascolto
e l’incontro con gli abitanti con la reinterpretazione della mappa del Territorio in miniatura.
Il risultato sarà dischiuso e presentato durante la performance finale sabato 7 giugno. www.progressivearchive.com
e l’incontro con gli abitanti con la reinterpretazione della mappa del Territorio in miniatura.
Il risultato sarà dischiuso e presentato durante la performance finale sabato 7 giugno. www.progressivearchive.com
Quella di Extreme Land è un’azione del tutto rivoluzionaria che ci
conduce verso una nuova esperienza dell’arte, da vivere per mezzo del
corpo in tutte le sue complessità, perché il corpo a suo modo conosce e
l’arte è, dunque, conoscenza incarnata.
Maria Angela Nestola
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